Il progetto
La Foresta di Perle è un docufilm che vuole restituire la voce alle foreste secolari delle quali, in qualità di esseri umani, siamo custodi e protettori.
La Foresta di Perle è anche un libro scritto a 4 mani da Franco Berrino e Enrica Bortolazzi e pubblicato da Solferino Libri. Un libro che parte dalla constatazione dello stato di pericolo in cui versa il nostro pianeta, minacciato dal nostro stile di vita e da uno sviluppo economico non sostenibile, in cui l’uomo ha perso l’armonia con la natura.
Perché la perla
La perla è un tempio cangiante che si origina partendo da una sofferenza. Metaforicamente, infatti, la perla nasce dal dolore di un’ostrica che ci dona un insegnamento di saggezza: scegliere di accettare una particella all’interno del proprio corpo e patire per trasformarla in un gioiello prezioso. La perla diventa quindi emblema di coraggio e di resistenza. Per questo l’abbiamo eletta a simbolo del regno vegetale, oggi minacciato, che questo documentario ha il compito di difendere.
Che cosa vogliamo raccontare
Come la perla occupa progressivamente il centro dell’ostrica, ugualmente il cuore d’Italia è scrigno prezioso di biodiversità: il nostro sguardo si concentra sulla foresta casentinese per estendersi all’orizzonte verde dell’intera penisola e allungarsi oltre in Europa e nel mondo intero.
Il documentario propone un viaggio nel patrimonio secolare del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, luogo di incontro fra testimoni di profonda saggezza e giovani fanciulle, semi del futuro: grazie a una serie di dialoghi, insegnamenti provenienti da ambiti diversi diventano perle preziose che andranno a ornare la vita delle prossime generazioni con la corona della consapevolezza
Il nostro proposito
L’augurio è che ogni spettatore possa partecipare a un ideale pellegrinaggio in foresta e costruire un proprio rosario di perle interiori che gli permetterà di prendere coscienza della situazione allarmante in cui versa il regno vegetale e di portare, nella quotidianità, piccole azioni concrete a difesa della natura.
La necessità di preservare le foreste è compenetrata alla gestione appropriata delle risorse animali; sono le nostre abitudini alimentari e il nostro stile di vita a generare una sostanziale differenza. Con le nostre scelte quotidiane, infatti, possiamo favorire o evitare la deforestazione perché ognuno di noi è custode della natura senza la quale non possiamo vivere.
I protagonisti del film
Di seguito i testimoni che hanno fornito il loro prezioso contributo nel documentario:
Franco Berrino, medico epidemiologo di fama internazionale, illustra il valore delle foreste e del buon cibo: una dieta vegetariana e povera di proteine animali è benefica sia per noi sia per il Pianeta.
Fausto De Stefani, secondo alpinista italiano ad aver scalato tutti i quattordici 8000, ci trasmette l’importanza della natura come mezzo per ritrovare se stessi.
David Monacchi, compositore e ingegnere del suono, ha raccolto il patrimonio dei suoni nelle foreste incontaminate equatoriali. Il suo progetto Fragments of Extinction promuove la consapevolezza sulla crisi globale innescata dal cambiamento climatico.
Padre Ubaldo Cortoni, professore e bibliotecario del Sacro Eremo di Camaldoli descrive il sacro legame che unisce l’essere umano alle foreste e la connessione della natura con il mondo spirituale.
Stefania Piloni, medico e fitoterapeuta, ci parla delle risorse del mondo vegetale e delle possibilità di cura che la natura elargisce con sapiente generosità.
Luca Santini, presidente del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, ci spiega il ruolo fondamentale delle foreste per la sopravvivenza dell’umanità.
Nives Meroi, tra le maggiori alpiniste donne della storia, ci parla della forza che scaturisce dall’unione solidale che la foresta ci mostra nell’interconnessione degli alberi e che lei ha sperimentato nelle cordate.
Federico Faggin, fisico, pioniere, padre del primo microprocessore al mondo e del touchscreen, vive in California nella Silicon Valley, la terra dell’innovazione. Le sue idee hanno cambiato la storia.
Andrea Libero Gherpelli, ingegnere, attore, counselor relazionale e agricultore custode dedito al recupero dei semi antichi, al ripristino e mantenimento di materie prime e tradizioni locali con modalità naturali di coltivazione Agroecologica della terra.
Lucia Vigiani, counselor, naturopata, insegnante di yoga e meditazione ci dona una preghiera che diventa una benedizione vibrante all’universo e un inno di speranza per l’umanità.
Sorgente, cantautrice, pellegrina della geografia dell'anima, compone brani evocativi della magia della natura che diventano specchi dell'interiorità umana.
Nadeshwari Joythimayananda, yogini e cantante, dà corpo, con la sua danza, all’urlo della terra ferita. Giorgia Abbondante e Arianna Orio sono le giovani fanciulle che rappresentano i semi del futuro.
Enrica Bortolazzi, giornalista e fotografa si dedica, fra le molte altre iniziative, a progetti che hanno lo scopo di proteggere, far conoscere e sperimentare il potere taumaturgico delle foreste.
Idea, regia e produzione
Il documentario è realizzato dalla Fondazione la Grande Via (www.lagrandevia.it) – fondata nel 2022 dalla giornalista Enrica Bortolazzi, presidente della Fondazione, dal dott. Franco Berrino, vicepresidente e dall’Associazione La Grande Via nata nel 2015 – con la finalità di diffondere consapevolezza sulla stretta relazione fra stile di vita equilibrato e salute, quale integrazione fra corretta nutrizione, movimento e armoniosa vita spirituale.
La regia è affidata ad Albatros Film (www.albatrosfilm.com), dal 1986 produttrice di documentari di valore e film corporate.
L’idea del documentario e la sceneggiatura sono a cura di Enrica Bortolazzi.
I luoghi
Il documentario è interamente girato nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Alcune riprese hanno il privilegio di svolgersi nella prima riserva integrale naturale italiana, la riserva di Sasso Fratino, inserita nel 2017 dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità tra le faggete vetuste europee all'interno del sito seriale Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe.
Il permesso di girare alcune scene del film in questa sede protetta è stato accordato dall’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, e dal Corpo Forestale dello Stato, in virtù del valore sociale, ecologico e informativo del documentario.
Abbiamo il dovere di dare voce alle foreste, gioielli che rischiano l’estinzione. Per fare ciò è importante sostenere la coscienza del valore della biodiversità e dell’interdipendenza di tutte le creature.
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Il film sarà presentato in anteprima nazionale il 6 dicembre a Torino al Cinema Teatro Agnelli. Saranno presenti Franco Berrino ed Enrica Bortolazzi.
La proiezione è gratuita, ma è necessario prenotare il biglietto online da questo link:
Vuoi leggere il libro?
Che parole sussurrerebbero gli alberi, se fossimo ancora in grado di decifrare il loro linguaggio?
Quale visione unisce l’aquila reale e l’abete bianco?
Cosa ci insegnano le formiche o i licheni?
Che cosa possiamo imparare dai microbi?
Le risposte si trovano nel nuovo libro di Franco Berrino e Enrica Bortolazzi, pubblicato da Solferino Libri e disponibile dal 29/11. Un libro che parte dalla constatazione dello stato di pericolo in cui versa il nostro pianeta, minacciato dal nostro stile di vita e da uno sviluppo economico non sostenibile, in cui l’uomo ha perso l’armonia con la natura.
Le foreste sono il cuore della vita e oggi sono minacciate dai cambiamenti climatici e dalla deforestazione selvaggia, legata alla produzione di alimenti per l’allevamento.
Nel libro, Berrino e Bortolazzi mostrano la strada per ritrovare l’armonia tra l’uomo e la natura, per proteggere il pianeta e diventarne custodi consapevoli.
Il libro è in vendita qui:
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