C’è un fattore fondamentale di cui tenere conto sempre più al centro degli studi scientifici contemporanei. È infatti ormai comprovato da numerose ricerche scientifiche che un ambiente ricco di stimoli produce grandi benefici sul sistema nervoso centrale, in particolare sulla plasticità cerebrale, elemento dirimente per l’equilibrio psicofisico. Molti studi dimostrano come quest’ultima sia grandemente influenzata dall’esposizione ad ambienti stimolanti, con conseguenze benefiche lungo tutto il corso della vita di un essere umano.
Cos’è la plasticità cerebrale?
Il concetto di plasticità cerebrale è un concetto decisamente «cool» di questi tempi e infatti riveste un grandissimo interesse, non solo tra i neuroscienziati, ma anche tra i curiosi della scienza. Il termine deriva dal greco «plastos», che significa plasmato/modellato.
La plasticità neurale si riferisce all’incredibile ed intrinseca capacità del sistema nervoso di modificare i propri circuiti, sia dal punto di vista strutturale che funzionale, in base all’esperienza, al fine di apprendere informazioni sull’ambiente oppure, nel caso di danni cerebrali, per ripararli. Eric Kandel, uno dei padri delle neuroscienze moderne, afferma: «Siamo ciò che siamo in virtù di ciò che abbiamo imparato e che ricordiamo». Senza questa speciale proprietà, il nostro comportamento sarebbe rigido e stereotipato, incapaci di apprendere e privi di memoria.
La flessibilità del cervello
La parola plasticità contiene in sé significati di flessibilità e malleabilità. Possiamo quindi definire la plasticità cerebrale come la capacità dei neuroni e dei circuiti nervosi del cervello di modificarsi, strutturalmente e funzionalmente, in risposta all’esperienza. Questa proprietà è fondamentale per l’adattabilità del nostro corpo, l’apprendimento, la memoria, lo sviluppo e la rigenerazione cerebrale.
L’influenza dell’esperienza
Per esperienza s’intende tutto ciò che noi facciamo e viviamo nel corso della nostra vita, che viene trasmesso al cervello sotto forma di segnali elettrici. Qui, viene trasformato in pattern di attività elettrica nei circuiti neurali. La plasticità neurale può comprendere cambiamenti nell’efficacia di contatti sinaptici preesistenti, nella formazione di nuove sinapsi o nell’eliminazione di quelle già esistenti, modificazioni nella ramificazione degli assoni e dei dendriti, nella produzione o segnalazione di neuromodulatori e neurormoni. Queste particolari modificazioni costituiscono la plasticità sinaptica.
Plasticità cerebrale in diverse età
La plasticità cerebrale è evidente sia in età evolutiva che in età adulta e perfino nell’età anziana. I meccanismi molecolari di base della plasticità sembra che si conservino lungo tutta la durata della vita, anche se ci sono evidenti differenze nel grado e nella grandezza dei cambiamenti tra le diverse età cerebrali. Il cervello in fase di sviluppo è estremamente più plastico e aperto a nuove esperienze, in grado di apprendere rapidamente nuove abilità e modificare in maniera efficace i pattern neurali. In questa fase il sistema nervoso è altamente sensibile all’esperienza, che riesce, specialmente tramite attività motorie stimolanti, ad indurre un’alta plasticità nei circuiti neurali, producendo modificazioni benefiche per tutto l’organismo.
Nel cervello adulto questa sensibilità all’esperienza è notevolmente inibita, ma ciò non significa che i processi della plasticità cerebrale si arrestino. Tale inibizione è probabilmente dovuta ad uno stile di vita poco stimolante per le entrate sensoriali, a differenza del cervello dei bambini che è naturalmente esposto a nuove esperienze.
Neurogenesi e plasticità cerebrale
Da anni, è anche stata dimostrata la presenza di neurogenesi nell’ippocampo del cervello adulto, processo particolarmente stimolato dal movimento volontario e dall’esposizione ad un ambiente arricchito da condizioni sensoriali, cognitive, motorie e sociali. La neurogenesi può essere considerata una forma di plasticità cerebrale attività-dipendente, nella quale nuovi neuroni, e non solo nuove connessioni sinaptiche, vengono aggiunti ai circuiti nervosi.
Conclusione
In conclusione, la plasticità cerebrale rappresenta un elemento cruciale per il benessere psicofisico e l’adattabilità dell’essere umano. Un ambiente ricco di stimoli, attraverso esperienze sensoriali, cognitive, motorie e sociali, ha dimostrato di avere un impatto positivo significativo sul sistema nervoso centrale. La capacità del cervello di modificare i propri circuiti in risposta all’esperienza è fondamentale non solo durante l’età evolutiva, ma anche in età adulta e anziana. Continuare a studiare e comprendere la plasticità neurale offre promettenti prospettive per migliorare la qualità della vita e affrontare le sfide legate a danni cerebrali e declino cognitivo. Pertanto, promuovere ambienti stimolanti e uno stile di vita attivo può essere una strategia efficace per mantenere e potenziare la nostra salute mentale e fisica lungo tutto l’arco della vita.