La difesa del sistema immunitario

Le malattie autoimmuni sono in aumento. Fattori genetici, ambientali e alimentari giocano un ruolo cruciale nel loro sviluppo. La connessione tra dieta e salute intestinale è fondamentale: curare l’intestino è essenziale per la salute globale del nostro corpo.

Il sistema immunitario è incaricato di proteggerci da microrganismi e sostanze estranee (non-self) al nostro organismo. Tuttavia, in alcune circostanze, può agire contro le nostre stesse cellule e organi (self), scatenando una reazione autoimmunitaria. Questo fenomeno è alla base delle malattie del sistema immunitario, che hanno registrato un aumento significativo negli ultimi decenni.

Malattie autoimmuni in crescita

Malattie come la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, la tiroidite di Hashimoto, il diabete di tipo 1, la rettocolite ulcerosa, il Morbo di Crohn, il LES (Lupus Eritematoso Sistemico) e la sclerodermia, sono esempi di condizioni autoimmuni che possono manifestarsi a diversi livelli del corpo: cutaneo, mucoso, ghiandolare, vascolare e nervoso. Sebbene esista una predisposizione genetica, vari fattori ambientali e di stile di vita, come sostanze immunostimolanti, proteine estranee, stress psicosociale e carenze vitaminiche, possono precipitare queste malattie.

Il ruolo della dieta

Nei Paesi con meno luce solare, dove si consuma più carne e formaggi e meno pesce, è più comune la sclerosi multipla. Una dieta ricca di proteine animali e povera di omega-3 può causare infiammazione intestinale cronica, favorendo il diabete di tipo 1. La psoriasi è associata a un basso consumo di pesce e verdure fresche, mentre il LES è aggravato dalla carenza di fibre vegetali e vitamina B6, presente in noci, semi, cereali integrali, uova, cavolfiori, fagiolini, ceci, lenticchie e latte. Eccessi di cibo, sale e zuccheri aumentano le citochine infiammatorie, alterando la risposta immunitaria.

Malattie gastrointestinali e reazioni autoimmuni

Le reazioni autoimmuni sono spesso coinvolte nelle malattie gastrointestinali, come la celiachia. Questa si sviluppa in individui geneticamente predisposti a causa dell’assorbimento intestinale di frammenti di proteine mal digerite. Normalmente, l’intestino seleziona ciò che può passare attraverso i villi intestinali. Tuttavia, un’eccessiva permeabilità dovuta a irritazioni chimiche o meccaniche può permettere il passaggio di molecole più grandi, che il sistema immunitario riconosce come estranee, scatenando una reazione di rigetto.

Il glutine, una proteina presente nel frumento e in altri cereali, è un esempio classico. Nei grani antichi integrali la sua quantità è bassa e tollerabile, ma con l’introduzione delle farine raffinate dagli anni Cinquanta, la concentrazione di glutine è aumentata notevolmente. Questo può danneggiare i villi intestinali, causando infiammazioni e rendendo l’intestino più permeabile, permettendo il passaggio di sostanze allergeniche.

Fortunatamente, la natura ci offre meccanismi di riparazione per l’intestino. Evitando alimenti con glutine per diverse settimane e consumando cereali come riso, miglio, mais, grano saraceno e sorgo, i villi possono ripararsi. Se la malattia non è grave, si può tornare a consumare piccole dosi di cereali contenenti glutine.

L’Importanza del microbiota

Il nostro microbiota intestinale, distribuito su circa 400 metri quadrati dell’intestino, aiuta nella digestione e riduce la permeabilità intestinale. L’uso di frutto-oligosaccaridi (FOS), presenti in topinambur, tarassaco, porri e cipolle, è benefico per il microbiota. Tuttavia, sostanze come gli AGE (Advanced Glycation End-products), derivati dallo zucchero e prodotti da cotture ad alte temperature, possono aumentare la permeabilità intestinale e favorire l’insulino-resistenza.

Alcuni probiotici, come il bifidobacterium infants e il lactobacillus planctarum, possono regolare le giunzioni delle cellule intestinali. Curare l’intestino significa curare gran parte del sistema immunitario, neurologico e metabolico. Tuttavia, molti medici ignorano le potenzialità dei probiotici, poiché sono maggiormente formati sulla farmacologia di sintesi chimica.

Conclusione

La connessione tra i nostri organi è più stretta di quanto si pensi comunemente. Prestare attenzione alla salute intestinale e adottare una dieta equilibrata e ricca di nutrienti può contribuire significativamente alla prevenzione e gestione delle malattie autoimmuni.