Il bento è il pranzo al sacco, appunto, in una scatola.
In Giappone, tanti lo chiamano o-bento. Nella lingua giapponese si aggiunge un “o” davanti ad una parola per rendere la percezione della parola più significativa. Non è un articolo determinativo; non esistono articoli determinativi nella lingua giapponese. 御(o) è un prefisso che rende la parola che prosegue più importante. Dipende dal contesto: rende la parola più rispettata e stimata, oppure rende la persona che riceve l’oggetto con l’o, più rispettata e stimata. Inoltre l’o davanti ad una parola qualche volta personifica o dà i sensi concreti e quelli astratti in una parola. Per esempio o-nigiri, o-sushi, o-kome(riso), o-kane(soldi), o-uchi(casa), o-tosan(papà), o-kasan(mamma) e così via.
L’o-bento per un giapponese è un pranzo importante e pieno di significati.
Un’obento fatto dalla mamma per un bambino è come legare la mamma e il figlio al momento del pranzo anche distanti. La mamma si alza presto per preparare l’obento per il piccolo. Oggi c’è una gita. Il bambino va lontano da casa e dalla mamma con i maestri e i suoi compagni. Il bambino la sera prima forse non si è addormentato subito perché era agitato dalla gioia e dalla paura. La mamma prepara l’obento con amore, con tutte le pietanze che piacciono al bimbo. Così quando a mezzogiorno lontano da casa, il bambino apre il suo obento, vedrà tutto l’amore della mamma. Ci saranno gli onigiri di diversi tipi, la frittata, due fragole(costose) ed immancabilmente un cespuglio di verdure che molto probabilmente il bimbo non toccherà. La mamma lo sapeva già quella mattina che le verdure sarebbero tornate così come erano partite da casa. Non fa niente. La mamma fa il lavoro di mamma anche nella preparazione di obento. Il bimbo imparerà che gli onigiri fatti dalla mamma sono i più buoni e mai replicabili nel mondo. Finito l’ora di pranzo il bimbo continuerà a godersi la giornata lontano dalla mamma.
L’abitudine di obento va avanti anche quando il bimbo sarà adolescente. Risponde male quando viene chiesto qualcosa, altrimenti di sé non parla molto. Non dice come va a scuola o se va d’accordo con i suoi compagni. Per il figlio che non dice molto, la mamma prepara l’obento tutto personalizzato. Oggi c’è l’interrogazione di matematica, il figlio sembra preoccupato ma non si esprime e se la mamma gli chiede qualcosa le risponde male. La mamma allora prepara la frittata e ci scrive sopra “forza!” con la salsa. Il figlio tornerà a casa e non dirà niente. Ma la mamma vedrà la scatola di obento vuoto che il suo piccolo ha apprezzato tutto.
Nel periodo di fioritura del ciliegio, i giapponesi portano con sé l’obento da condividere con la famiglia e gli amici, si siedono sotto l’albero e fanno festa fino la sera tardi. Per ricordare, per tutto l’anno, la bellezza della fioritura che dura solo pochi giorni; per ricordare che si vive solo un istante e il momento passato con le persone care è eternità. Anche se il sake e la birra vengono consumati molto in questa festa di “o-hanami”, l’obento colorato con mille pietanze da condividere è decisamente il protagonista. Perché tutti hanno i ricordi buoni di obento. L’obento della mamma, o della nonna, o del papà single che con la sua inesperienza lo preparava per suo figlio. L’obento è amore. L’obento è gioia. Ci ricorda viaggi, condivisione, unione, feste e propri cari.
Se potessimo portare al lavoro questa buona energia, ci riempierebbe il cuore e ci darebbe la forza per andare avanti col lavoro tutto il pomeriggio. E se l’obento fosse anche nutriente e salutare?
Come si compone l’obento?
L’obento è composto da cereali, proteina, verdure e a volte frutta. Non devono per forza esserci gli onigiri, ma si può comporre un letto di cereale di chicco cotto e posizionare un’umeboshi in mezzo. Oppure si può appoggiare le polpette e verdure di stagione sopra il riso come se fosse il poke.
Sul lavoro, si potrebbe portarsi una pallina di miso: miso-dama. Si scioglie il miso nella tazza con un po’ di acqua calda e così abbiamo completato il pranzo.
Per fare l’obento ci vogliono solo un po’ di immaginazione, voglia di giocare e tanto amore!