Che cibo mangiamo?
‘Mangiate il cibo prodotto dalle piante, non dagli impianti’.
È un celebre aforisma del delizioso libretto di Michael Pollan dal titolo ‘Breviario di resistenza alimentare’. In un altro suo libro (‘In difesa del cibo’) Pollan aggiunge:
‘Quando andate al supermercato rimanete sempre lungo i muri periferici, non nei corridoi centrali, perché lungo i muri periferici ci sono i cibi, la verdura, la frutta, il pesce, i formaggi, la carne, il pane, mentre nei corridoi centrali ci sono le trasformazioni industriali dei cibi’.
Negli ultimi cinque anni numerosi studi epidemiologici hanno esaminato gli effetti sulla salute del consumo dei cibi industriali, in particolare dei cosiddetti cibi ‘ultralavorati’ (ultraprocessed).
Cosa sono? Sono biscotti, panini e pani industriali, cereali per colazione dolcificati, margarine, salse, creme dolci o salate da spalmare, piatti pronti solo da scaldare, molti cibi in scatola, yogurt addizionati di dolcificanti o frutta, bevande industriali, salumi e formaggi industriali, cibi trattati con coloranti, conservanti, emulsionanti, antiossidanti, antiaggreganti…, tutti cibi progettati per essere così attraenti da rimpiazzare i cibi naturali.
Rappresentano oltre il 50% dei cibi consumati negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito, ma meno del 30% da noi.
I rischi dei cibi industriali
Sette grandi studi epidemiologici su decine o centinaia di persone hanno coerentemente mostrato che più ne mangiamo più precocemente moriamo. Il rischio di morte cresce proporzionalmente al consumo, fino al 50% in più per chi si nutre prevalentemente con cibi ultralavorati rispetto a chi ne consuma raramente.
Al momento in cui scriviamo più studi hanno documentato un aumento del rischio cardiovascolare, di diabete, di obesità.
Un grande studio condotto in Francia ha riscontrato un aumentato rischio di cancro: 12% in più per ogni 10% in più di cibi ultralavorati.
La causa è probabilmente che chi mangia questa roba si allontana dal consumo dei cibi protettivi (cereali integrali, legumi, verdure e frutta), ma è anche probabile che gli additivi alimentari causino problemi di salute.
Gli additivi e le conseguenze per la salute
✔️ Gli emulsionanti utilizzati dalla pasticceria industriale, come i mono e digliceridi degli acidi grassi (E471), i polisorbati (E433-E436), la carbossimetilcellulosa (E466) tendono a sciogliere il muco favorendo il contatto dei microbi intestinali con la mucosa e causando infiammazione.
✔️ I nitrati e i nitriti (E249-252), usati soprattutto per la conservazione delle carni, sono associati a una maggiore mortalità per cancro, diabete e malattie cardiovascolari, respiratorie, epatiche e renali.
✔️ La carragenina (E407), usata come gelificante per budini e torte, causa intolleranza al glucosio e insulino-resistenza nei roditori.
✔️ Il glutamato monosodico (E621), usatissimo dall’industria alimentare come esaltatore di sapidità, è tossico per il sistema nervoso, in particolare per l’ipotalamo: nei roditori, a dosi poco superiori a quelle a cui può essere esposto l’uomo, causa voracità e obesità; inoltre è risultato genotossico in esperimenti in vitro su cellule umane.
✔️ I polifosfati (E452), usati nei salumi e nei formaggi fusi come addensanti e in pasticceria come agenti lievitanti, danneggiano l’endotelio, il rene e le ossa.
✔️ Il caramello, usato come colorante in molte bevande industriali, contiene 4-metilimidazolo (E150), una sostanza cancerogena.
✔️ Due antiossidanti molto usati come conservanti (dadi, patatine, gomme da masticare, latte in polvere, zuppe pronte), il butilidrossianisolo (BHA, E320) e il butilidrossitoluolo (BHT e321), causano danni al DNA.
✔️ I metabisolfiti (E223) aggiunti al vino e alla frutta essiccata causano gastriti, coliti e cefalea.
✔️ La tartrazina (E102), un colorante giallo consentito dalla comunità europea per formaggi, frutta, verdura in scatola, vino e prodotti ittici, aumenta la produzione di citochine infiammatorie da parte dei globuli bianchi e causa intolleranze e reazioni allergiche. L’agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sostiene che la sua tossicità non sia dimostrata, ma chiediamoci se sia sensato mangiarne.
✔️ L’EFSA ha riconosciuto che il biossido di titanio (E171), colorante molto usato per brodi, salse e prodotti da forno, non può essere considerato innocuo perché probabilmente cancerogeno, ma non ne ha proibito l’uso.
✔️ Uno studio recente condotto in Francia ha stimato che molti di questi additivi sono consumati regolarmente da gran parte della popolazione: i mono e digliceridi e il carragenano dal 78% della popolazione, i nitriti dal 74%, i polifosfati dal 70%, i metabisolfiti dal 45%.
Meglio stare lontani da tutta questa roba.
Noi de La Grande Via raccomandiamo di mangiare i cibi e non le trasformazioni industriali dei cibi.