Elisir di lunga vita: longevità a corpo, mente e cervello

Una delle sfide più stimolanti della nostra epoca è mantenere efficiente il funzionamento del cervello e parallelamente avere un corpo ed una mente elastici e flessibili.

Una delle sfide più stimolanti della nostra epoca è mantenere efficiente il funzionamento del cervello e parallelamente avere un corpo ed una mente elastici e flessibili.

Ma cosa possiamo fare per raggiungere questi obiettivi?

Le Tre Vie ci indicano il cammino…

Via del cibo

Per allungare la vita, diminuisci i pasti.  Benjamin Franklin

Ebbene sì, mangiare meno ci fa stare meglio. Per mangiare quello che veramente necessita il nostro corpo abbiamo bisogno di comprendere che esistono varie tipologie di fame.

Il nostro corpo risponde alla fame cellulare e alla fame dello stomaco: tutte le cellule si nutrono di acqua, sali minerali, carboidrati, proteine, oligoelementi e ci comunicano che hanno fame anche grazie allo stomaco che borbotta, producendo quei rumori strani che tradotti significano “ehi, ho bisogno di energia!”… sentite il vostro stomaco che vi parla?

Capita sempre meno perché spesso mangiamo per altro: mangiamo perché i nostri sensi hanno fame. Avete presente quando mangereste con gli occhi quella pietanza che tanto vi piace? Oppure a quanti di voi succede che nel sentire il profumo del caffè o del pane appena sfornato si forma l’acquolina in bocca? E quando mangiate del cibo croccante, che effetto vi fa?

Ecco che vi presento la fame degli occhi, delle orecchie e del naso. Ovviamente non possono mancare a tavola la fame del tatto e della bocca. Quanto è bello mangiare con le mani e assaporare in bocca il gusto che sprigionano certi cibi.

Mangiare per nutrire i sensi è associato alle due tipologie di fame più complesse e difficili da gestire: la fame del cuore e la fame della mente.

Spesso mangiamo perché è l’ora del pasto e non ascoltiamo se il nostro stomaco borbotta, “si mangia alle 13 e alle 20”, mangiamo perché e l’ora della pausa pranzo, perché siamo tristi, soli, arrabbiati, perché il cibo può consolare e farci compagnia e compensa tanti vuoti.

Impariamo ad ascoltare i segnali del nostro corpo, respiriamo e chiediamoci: ho veramente fame oppure ho bisogno di qualcosa di dolce (o di salato) per nutrire il mio cuore?

Possiamo anche aver necessità in alcuni momenti del nostro comfort food (il cibo che ci coccola) e di mangiarcelo con le mani come facevamo da piccoli, l’importante è esserne consapevoli.

Mangiamo lentamente masticando e assaporiamo il cibo, ringraziamolo per l’energia che ci dona e usiamo l’appetitometro, chiedendoci quale fame ci sta guidando verso quel cibo!

Via del movimento

Un corpo debole indebolisce la mente

 Jean Jacques Russeau

Camminare all’aperto almeno 40 minuti al giorno a passo spedito, come se stessimo perdendo l’ultimo treno che ci riporta a casa, previene la demenza.

Il corpo è fatto per muoversi, la vecchiaia è assenza di movimento.

Impariamo a praticare movimenti consapevoli nella nostra quotidianità: mentre facciamo le scale, quando ci muoviamo per la casa, quando balliamo…

Uno degli insegnamenti che ho appreso negli undici anni di lavoro in Rsa è stato proprio fare le scale con consapevolezza. Ogni giorno ero grata all’universo per avere la possibilità di camminare con le mie gambe e non grazie alle ruote di una carrozzina, come accade alla maggior parte delle persone che vivono in Rsa. Ogni volta che faccio le scale mi focalizzo su tutti i muscoli, tendini e legamenti coinvolti in questa azione, come se la eseguissi per la prima volta.

Muoverci nello spazio ci allena a stare in movimento anche nella vita, ad avere una mente attiva e a mantenerci giovani. Nel movimento è insita la spinta alla vita, all’incontro con l’altro, al coraggio di osare. Più ci muoviamo e più siamo in grado di gestire gli imprevisti che si presentano ogni giorno alla nostra porta, la mente diviene più aperta a nuove possibilità e il cervello crea nuovi circuiti neurali: siamo una macchina perfetta e come ogni macchina per stare bene ha bisogno di essere sempre in cammino!

Via della spiritualità

I pensieri sono energia, i pensieri coscienti sono energia orientata. Le affermazioni sono pensieri coscienti indirizzati verso esiti positivi, stimolanti e liberatori. Le affermazioni servono a orientare le energie!! “I cinque tibetani” di Peter Kelder

Anche i pensieri possono intossicarci e farci ammalare: essere consapevoli delle parole che utilizziamo sia nelle conversazioni con noi stessi che con gli altri, ci aiuta a rendere la nostra mente più presente e gioiosa. Vivere con gratitudine ogni esperienza che ci attraversa, nutrire amore verso noi stessi, stare in contatto con la natura e con il nostro essere divini, essere gentili ed amorevoli nei confronti del nostro corpo e delle nostre azioni, ci purifica e ci fa stare nelle alte vibrazioni.

Quando abbiamo un’alta opinione di noi stessi e sappiamo di essere degni del meglio che la vita può offrire, ci stiamo amando!

La consapevolezza della parola e stare nel momento presente, quello che stiamo vivendo in questo momento mentre voi leggete e io scrivo, proprio questo, ci allena a stare. Com’è difficile stare, se respiriamo e socchiudiamo gli occhi possiamo riuscirci per qualche secondo..

Una della pratiche che mette in connessione corpo, mente e anima è sicuramente quella dei Cinque Tibetani; sono cinque posizioni che affondano le radici nello yoga e venivano praticati dai monaci tibetani per ottenere l’elisir di lunga vita.

Ad ogni posizione è abbinata una frase sulla quale portare la mente durante la pratica. Ad esempio il primo tibetano che consiste in una rotazione su se stessi, come i danzatori sufi, è abbinata alla frase “sono in armonia con il flusso della vita”.

Nella mia esperienza mi sono accorta che praticare ogni giorno i cinque tibetani o anche una sessione di posizioni di yoga abbinate ad una respirazione cosciente e a qualche minuto di silenzio per sperimentare la meditazione (che è un processo lungo che dura tutta la vita) attiva la nostra via spirituale, ci mantiene in connessione con noi stessi, come se creassimo un dialogo e una relazione con il nostro essere, fatto di cellule, pensieri ed emozioni.

Vi auguro buon cammino, in compagnia del vostro corpo, della mente e soprattutto della vostra anima!

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