Perché invecchiamo?

Tutto invecchia, obbedendo alla irriducibile legge fisica dell’entropia, la tendenza dell’energia a disperdersi. 

 

La tendenza alla diminuzione del livello di energia appare logica e ovvia nel mondo inanimato, ma nel mondo biologico è il contrario della vita. 

 

L’essere vivente è una “macchina che produce se stessa per mezzo della produzione continua e ricambio dei suoi componenti (autopoiesi, o autocreazione) e quello che caratterizza gli esseri viventi è quello che si perde nel fenomeno della morte”.

 

L’essere vivente è una struttura organizzata al fine di mantenere e rigenerare nel tempo la propria unità e la propria autonomia rispetto alle variazioni dell’ambiente. 

 

La salute è la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni ambientali. 

 

L’essere vivente costruisce continuamente il proprio corpo a partire da molecole elementari, ma anche l’essere vivente, il nostro stesso corpo, è soggetto alle leggi dell’entropia. 

 

Con la morte il nostro corpo si trasforma da un sistema altamente ordinato in un sistema progressivamente più disordinato, le nostre molecole si disperdono nell’ambiente degradandosi.

 

Nel corso dell’evoluzione della vita sulla Terra, la selezione naturale ha favorito lo sviluppo di programmi genetici capaci di mantenere efficienti e affidabili le molecole complesse di cui siamo fatti per tutto il periodo dello sviluppo fino alla maturità riproduttiva, dopo di che non c’è più alcun valore per la sopravvivenza della specie nel mantenere efficienti le nostre molecole. 

 

Ci sono i geni per lo sviluppo dell’organismo, i geni per la riproduzione, ma non i geni per l’invecchiamento. È opinione prevalente, fra gli scienziati, che una volta esaurito il compito di riprodurci, il nostro DNA non sia più interessato a mantenerci in vita, giovani ed efficienti.

 

Non occorrono geni per farci invecchiare, è sufficiente l’instabilità termodinamica universale o, se si vuole, l’incontro casuale o volontario con forze che compromettono la stabilità dei legami chimici delle nostre molecole: forze esterne (radiazioni, virus, inquinamento chimico) o interne (radicali liberi, infiammazione, squilibri metabolici causati da vita sedentaria e alimentazione incongrua, accumulo di proteine di scarto nelle cellule).

 

Non ci sono geni dell’invecchiamento, ma ci sono geni della longevità e geni che influenzano la comparsa delle malattie croniche che influenzano la longevità. 

 

La longevità è governata dal livello di riserva fisiologica che ci resta dopo l’età riproduttiva e dall’efficienza dei geni che mantengono ben funzionanti e affidabili i nostri meccanismi molecolari.

 


(testo tratto dal libro "Ventuno giorni per rinascere", Autori: Franco Berrino, Daniel Lumera, David Mariani. Editore Mondadori)

Vuoi approfondire questi argomenti? Iscriviti alla lezione gratuita Longevità: tra medicina e spiritualità con il dottor Antonino Frustaglia, medico e geriatra, e con Lucia Vigiani, insegnante di yoga.

 

La lezione si terrà in diretta streaming giovedì 19 alle ore 18:30.