Il nuovo rinascimento italiano per lo sviluppo economico

Dalle idee di tre studiosi, un medico esperto in invecchiamento e nutrizione il Prof. Luigi Fontana, l’economista Prof. Vincenzo Atella e un ingegnere ambientale il Prof. Daniel Kammen, nasce un nuovo paradigma di sviluppo economico ecosostenibile, che pone al centro della rinascita la valorizzazione della salute dell’uomo e dell’ambiente, il capitale culturale, artistico e naturale del paese. In questo video il Prof. Luigi Fontana spiega come sia sia possibile uscire dalla profonda crisi economica e culturale che attanaglia l’Italia in questo difficile passaggio storico, ma ciò richiede un nuovo approccio alla soluzione dei problemi mediante un disegno sistemico, integrato e transdisciplinare.
L’attuale modello economico non è sostenibile. Nel breve periodo un ulteriore avanzamento tecnologico per estrarre più risorse naturali, per produrre più cibo, farmaci, energia, e generare crescita economica è possibile, ma nel lungo termine avrà conseguenze disastrose sulla salute dell’uomo e dell’ambiente ed in ultima analisi sul benessere sociale ed economico del pianeta.
Salute, benessere, risparmio energetico, conoscenza, cultura e sviluppo economico ecosostenibile devono quindi diventare i pilastri su cui costruire il futuro della «nuova» Italia. L’invecchiamento della popolazione, l’epidemia di obesità e di patologie croniche associate agli scorretti stili di vita, il crescente inquinamento ambientale e lo sfruttamento sconsiderato delle risorse energetiche e naturali sono problemi gravi, che, se affrontati in modo scientifico e con una nuova visione globale e transdisciplinare, potrebbero non solo far risparmiare ingenti risorse al Paese, ma generare nuova ricchezza.
Per i nostri figli e nipoti vogliamo immaginare un’Italia figlia di un nuovo Rinascimento in cui le città sono verdi e silenziose, con auto sospinte da motori ibridi elettrici e a idrogeno (che emettono solo vapore acqueo) ed edifici efficienti dal punto di vista energetico che non richiedono dispendiosi sistemi di riscaldamento e aria condizionata, ma estraggono dal sole e dal vento l’energia necessaria. Un’Italia in cui l’aria e l’acqua emesse dalle industrie sono più pulite di quelle che erano entrate, in cui le discariche sono state eliminate e un innovativo sistema agricolo ecosostenibile produce cibo sano in abbondanza. Un’Italia in cui la pressione fiscale è stata ridotta, perché una buona parte della spesa pubblica improduttiva è stata eliminata e quella produttiva è stata limitata, in cui i cittadini sono sani ed efficienti e il modello di produzione si è trasformato in direzione di un’economia sostenibile. Un’Italia, infine, che i turisti di ogni angolo del mondo vogliono visitare e prendere a modello perchè è diventata il Giardino dell’Eden.
Non si tratta di un’utopia. Molte delle conoscenze scientifiche per azzerare l’inquinamento, per prevenire con adeguati stili di vita la maggior parte delle malattie croniche (e i costi sociali connessi), per costruire case super-coibentate che non consumano ma producono energia, per ideare auto super-leggere in fibre di carbonio e per molte altre innovazioni destinate a una vita lunga, sana e felice sono già disponibili e sono state applicate molto al di là dei semplici prototipi.

Il passo successivo, quindi, dev’essere l’applicazione integrata di tutte queste conoscenze a favore della salute dei cittadini e dell’ambiente, garantendo un nuovo sviluppo economico e industriale che valorizzi, e non distrugga, le risorse naturali.
Purtroppo, una visione riduzionistica e arretrata di questi problemi ha impedito finora che ciò accadesse. E’ ora di invertire la rotta, secondo una logica non convenzionale. Abbiamo idee, capitale umano e tecnologie per farlo. L’Italia può e deve diventare leader nel mondo su queste tematiche, investendo massicciamente in questi settori e promuovendo progetti di ricerca e industriali armonici e interdisciplinari.
Per un ulteriore approfindimento sul tema: Fontana L, Atella V, Kammen DM. Energy and resource efficiency as a unifying principle for human, environmental and global health. F1000Research 2013. http://f1000research.com/articles/2-101/v1